29 novembre 2018

da Achille in Sciro – Pietro Metastasio

Peter Paul Rubens - Achille scoperto da Ulisse e Diomede olio su tela, museo del Prado, Madrid
da Achille in Sciro – Pietro Metastasio

Achille
Ove son? che ascoltai? Mi sento in fronte
Le chiome sollevar! Qual nebbia i lumi
Offuscando mi va? Che fiamma è questa,
Onde sento avvamparmi?
Ah! frenar non mi posso: all'armi! all'armi! (s'incammina furioso, e poi si
ferma, avvedendosi d'avere in mano la cetra)
Ulisse
Guardalo. (piano ad Arcade)
Achille
E questa cetra
Dunque è l'arme d'Achille? Ah! no; la sorte
Altre n'offre, e più degne. A terra, a terra,
Vile stromento! (getta la cetra e va all'armi, portate co' doni di Ulisse)
All'onorato incarco
Dello scudo pesante
Torni il braccio avvilito: (imbraccia lo scudo) in questa mano
Lampeggi il ferro. (impugna la spada) Ah! ricomincio adesso
A ravvisar me stesso. Ah, fossi a fronte
A mille squadre e mille!
Ulisse
E qual sarà, se non è questo, Achille? (palesandosi)
Achille
Numi! Ulisse, che dici?
Ulisse
Anima grande,
Prole de'numi, invitto Achille, al fine
Lascia che al sen ti stringa. Eh! non è tempo
Di finger più. Sì, tu la speme sei,
Tu l'onor della Grecia,
Tu dell'Asia il terror. Perché reprimi
Gl'impeti generosi
Del magnanimo cor? Son di te degni:
Secondali, signor. Lo so, lo veggo,
Raffrenar non ti puoi. Vieni: io ti guido
Alle palme, a'trofei. La Grecia armata
Non aspetta che te. L'Asia nemica
Non trema che al tuo nome. Andiam!

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