28 novembre 2018

Detto con un sussurro - Kazimierz Wierzyński

Mario Tozzi - Donna seduta di schiena, 1926, olio su tela cm 69 x 55
Detto con un sussurro - Kazimierz Wierzyński

Se fosse possibile entrare come Claudel
Un giorno in Notre Dame
E uscirne come altro uomo.

Potrei incontrare là mia madre,
Mi darebbe la mano raggrinzita,
Direbbe con un sussurro:
Capisco, è la più grande intimità,
Capisco, è l’agghiacciante timidezza,
Intuisco la vergogna
E non chiedo del timore.

Ma in fin dei conti cosa fai tu di diverso
Da me, che non ci sono più?
Esci dall’uomo, per vederlo meglio,
Un oscuro profilo tracci sull’abisso del tempo,
Vuoi intuire lui e te stesso,
Più oltre vai, tanto meno c’è ritorno.

La ragione dell’uomo non gli ha mostrato il bene,
Il genio non ha scelto ciò che dovrebbe scegliere,
Diciamo umanesimo, pensiamo speranza
E nessuno eleverà mai
La perdizione al di sopra della salvezza.

Cosa fai tu di diverso da me?
Vuoi essere testimone di idee non spente,
Vuoi essere la guida di un eterno processo,
Lo sconforto riempi di vana invocazione,
Cerchi soccorso e me
Come io cerco te,
Tu che non sai ma sei
Ed io che so ma
Non sono.

Trad. Paolo Statuti

Nessun commento:

Posta un commento