Federico Zandomeneghi - In bicicletta, 1896
Il destino – Amalia GuglielminettiLa donna, con il volto fra le mani,
nell'ombra di sua gran chioma raccolto,
pensa: – Avrò ancora il mio nome e il mio volto
fra un anno, oppur fra dieci anni, o domani?
Darò la carne quasi fatta a brani
a un figlio ancor nel suo mister sepolto,
o isterilita, l'offrirò allo stolto
desìo, all'arsura de' piaceri insani?
Fragile donna, ella non sa, non vuole,
non dispera: l'ignoto è un grande peso
sul suo piccolo cuor che non si duole.
È il suo destino orribilmente bello,
sempre a un filo esilissimo sospeso:
a un filo tenue come un suo capello.
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