4 settembre 2017

Dionisiaca - Marko Kravos

Caravaggio - Bacco
Dionisiaca - Marko Kravos

In fin dei conti
proprio grazie alla mia scarsa importanza
mi rifiuto a ogni saggia devozione.
Per le membra lo spazio lì è troppo angusto
e i miei cinque sensi
proprio vorrebbero farsi due salti.
Tento e ritento di trovarmi a mio agio
sulle mie gambe, sugli occhi e gli orecchi.
Quando inspiro è tra sogni azzurrini,
se espiro alito via tutto il passato.
Non mi preoccupano più bontà e apparenza.
I giorni sono mosci, ma stellate
le notturne bevute di vino.
Mai più uomo a una sola dimensione,
schiacciato dalla luce: in me ci sono
due generi più uno terzo:
il maschile, il femminile e l’infantile!
Con sé il tempo si accoppia e prolifica.
La mia agile esiguità mi entusiasma
E questo delizioso esser da poco.
Non credo più in fedeltà presuntuose
(non esiste l’eterno) e rinnego il dio
cui manchi il dono leggero del riso.

Traduzione: Arnaldo Bressan

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