Dipinto di Domenico Gnoli
Gli amori difficili. L'avventura di due sposi, (1958) – Italo Calvino
A quell'ora, la casa era sempre poco scaldata, ma Elide s'era tutta
spogliata, un po' rabbrividendo, e si lavava, nello stanzino da bagno.
Dietro veniva lui, più con calma, si spogliava e si lavava anche lui,
lentamente, si toglieva di dosso la polvere e l'unto dell'officina. Così
stando tutti e due intorno allo stesso lavabo,
mezzo nudi, un po'"intirizziti, ogni tanto dandosi delle spinte,
togliendosi di mano il sapone, il dentifricio, e continuando a dire le
cose che avevano da dirsi, veniva il momento della confidenza, e alle
volte, magari aiutandosi a vicenda a strofinarsi la schiena, s'insinuava
una carezza, e si trovavano abbracciati.
Ma tutt'a un tratto Elide: - Dio! Che ora è già! - e correva a infilarsi il reggicalze, la gonna, tutto in fretta, in piedi, e con la spazzola già andava su e giù per i capelli, e sporgeva il viso allo specchio del comò, con le mollette strette tra le labbra. Arturo le veniva dietro, aveva acceso una sigaretta, e la guardava stando in piedi, fumando, e ogni volta pareva un po'"impacciato, di dover stare lì senza poter fare nulla. Elide era pronta, infilava il cappotto nel corridoio, si davano un bacio, apriva la porta e già la si sentiva correre giù per le scale.
Ma tutt'a un tratto Elide: - Dio! Che ora è già! - e correva a infilarsi il reggicalze, la gonna, tutto in fretta, in piedi, e con la spazzola già andava su e giù per i capelli, e sporgeva il viso allo specchio del comò, con le mollette strette tra le labbra. Arturo le veniva dietro, aveva acceso una sigaretta, e la guardava stando in piedi, fumando, e ogni volta pareva un po'"impacciato, di dover stare lì senza poter fare nulla. Elide era pronta, infilava il cappotto nel corridoio, si davano un bacio, apriva la porta e già la si sentiva correre giù per le scale.
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