dipinto di Jules Scalbert
Lettera to Fanny Brawne, 13 October 1819 - John Keats
Mia diletta Fanciulla,
mi sono appena messo a trascrivere qualche verso in bella copia. Non
riesco a procedere in maniera soddisfacente. Devo scriverti una o due
righe, per vedere se ciò mi aiuterà a toglierti dalla mia Mente anche se
per breve tempo. Ti giuro sulla mia Anima, non riesco a pensare ad
altro. E' passato il tempo in cui avevo la
forza di avvertirti e metterti in guardia sul poco promettente mattino
della mia vita. Il mio amore mi ha reso egoista. Non posso esistere
senza di te. Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti - la mia vita
sembra che si arresti lì - non vedo più avanti. Mi hai assorbito. In
questo momento ho la sensazione come di dissolvermi - sarei estremamente
triste senza la speranza di rivederti presto. Avrei paura a staccarmi
da te. Mia soave Fanny, il tuo cuore non cambierà mai? E' così amore
mio? Non ha limiti ora il mio amore... E' arrivato in questo momento il
tuo biglietto. Non potrei essere più felice ora che sono lontano da te e
più ricco di una Nave di Perle. Non minacciarmi neppure per scherzo. Un
tempo mi stupivo che gli uomini potessero morire martiri per una
religione - ne rabbrividivo. Ora non rabbrividisco più - accetterei il
martirio per la mia religione, l'Amore è la mia religione - potrei
morire per esso. Potrei morire per te. Il mio Credo è Amore, e tu ne sei
l'unico dogma. Mi hai rapito via l’anima con un potere cui non posso
resistere; eppure potei resistere finché non ti vidi; e anche dopo
averti veduta mi sforzai spesso di ragionare contro le ragioni del mio
amore. Ora non ne sono più capace. Sarebbe una pena troppo grande. Il
mio amore è egoista. Non posso respirare senza di te.
Tuo per sempre
John Keats
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