5 novembre 2018

Poema a sette facce - Carlos Drummond De Andrade

foto di Emile Savitry
Poema a sette facce - Carlos Drummond De Andrade

Quando nacqui, un angelo storto
di quelli che vivono nell'ombra,
disse: vai, Carlos! a essere gauche nella vita.

Le case spiano gli uomini
che corrono dietro alle donne.
Il pomeriggio sarebbe azzurro, magari,
se non ci fossero tante voglie.

Il tram passa pieno di gambe:
gambe bianche nere gialle.
Perché mai tante gambe, mio Dio, chiede il mio cuore.
Però i miei occhi
non domandano nulla.

L'uomo dietro ai baffi
è serio, semplice e forte.
Quasi non parla neppure.
Ha pochi, rari amici
l'uomo dietro agli occhiali e dietro ai baffi.

Mio Dio, perché mi hai abbandonato
se sapevi che io non ero Dio
se sapevi che ero così debole.

Mondo mondo vasto mondo,
se mi chiamassi Raimondo
sarebbe una rima, non una soluzione.
Mondo mondo vasto mondo
piú vasto è questo mio cuore.

Non te lo dovrei confessare
ma questa luna
ma questo cognac
danno una maledetta commozione.

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