immagine di Dariusz Klimczak
Strada sconosciuta – Jorge Luis Borges
Penombra della colomba
chiamarono gli ebrei l’inizio della sera
quando il buio non rallenta i passi
e si avverte l’arrivo della notte
come una musica sperata e antica,
come un gradevole pendio.
In quell’ora in cui la luce
è fine come sabbia
presi per una strada ignota
che si allargava in nobile terrazza
e aveva le facciate e gli ornamenti
di tinte delicate come il cielo
sullo sfondo emozionante.
Tutto – quelle case modeste,
la sobrietà delle ringhiere e dei battenti,
forse una speranza di ragazza sui balconi –
entrò nel mio deserto cuore
con la purezza di una lacrima.
Sarà stata quell’ora della sera d’argento
a dare tenerezza alla strada,
rendendola reale come un verso
dimenticato e ritrovato.
Solo più tardi riflettei
che quella strada della sera mi era estranea,
che ogni casa è un candelabro
dove le vite degli uomini ardono
come candele isolate,
che ogni immeditato passo nostro
cammina sopra un Golgota.
Penombra della colomba
chiamarono gli ebrei l’inizio della sera
quando il buio non rallenta i passi
e si avverte l’arrivo della notte
come una musica sperata e antica,
come un gradevole pendio.
In quell’ora in cui la luce
è fine come sabbia
presi per una strada ignota
che si allargava in nobile terrazza
e aveva le facciate e gli ornamenti
di tinte delicate come il cielo
sullo sfondo emozionante.
Tutto – quelle case modeste,
la sobrietà delle ringhiere e dei battenti,
forse una speranza di ragazza sui balconi –
entrò nel mio deserto cuore
con la purezza di una lacrima.
Sarà stata quell’ora della sera d’argento
a dare tenerezza alla strada,
rendendola reale come un verso
dimenticato e ritrovato.
Solo più tardi riflettei
che quella strada della sera mi era estranea,
che ogni casa è un candelabro
dove le vite degli uomini ardono
come candele isolate,
che ogni immeditato passo nostro
cammina sopra un Golgota.
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