30 gennaio 2017

Esuli - Costantino Kavafis

Gentile e Giovanni bellini - predica di San Marco in Alessandria
Esuli - Costantino Kavafis

Alessandria è sempre Alessandria. Pochi passi
sul rettifilo che mene giù all’ippodromo,
e ti abbagliano i monumenti, i palazzi.
Certo, i danni delle guerre; ma in tutti i modi,
pur meno grande, è una città meravigliosa.
Si passa il tempo a far gite, a studiare
materie varie, a legger libri a iosa.
La sera ci raduniamo sul lungomare
noi cinque (tutti nomi fantastici
beninteso) e alcuni Greci sparsi
dei pochi che in città sono rimasti.
Parliamo di religione (mi son parsi
un po’ Latini, quelli di qui), o di letteratura.
Ieri versi di Nonno leggevamo.
Ah, le immagini, il ritmo, la lingua, la tessitura.
Entusiasti il Panopolita ammiravamo.
Così passammo i giorni, e lo star qua
riesce gradevole, perché - s’intende -
eterno non sarà.
Abbiamo buone informazioni: ci si attende
qualche cosa da Smirne, oppure ad aprile
dall’Epiro verranno gli alleati, e poi,
se funziona il piano, deporremo Basilio.
E allora finalmente toccherà a noi.



da Costantino Kavafis, La memoria e la passione
a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
 

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