31 gennaio 2017

Un loro dio – Costantino Kavafis

Sandro Botticelli - Ritratto di giovane


Un loro dio – Costantino Kavafis

Quando passava taluno di loro per la piazza
di Selucìa, verso l’ora che imbruna,
alto, perfetto efebo – gioia d’incorruttibile
perennità degli occhi,
capelli neri tutti profumati –
i passanti guardavano,
l’uno all’altro chiedeva de mai lo conoscesse,
se fosse greco di Siria, o straniero.
Ma taluni più attenti miravano, e capivano,
e si scostavano.
E mentre si perdeva sotto i portici,
fra le ombre e le luci della sera,
verso il quartiere che soltanto a notte
vive, d’orge e di crapula,
d’ogni sorta d’ebbrezza e di lascivia,
sognavano, chi mai fosse di Loro,
e per quale sospetto suo piacere
fosse calato in quelle strade di Selucìa
dalle Dimore Venerande, Auguste.

da Costantino Kavafis, La memoria e la passione
a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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