Edward – Enzo Montano
Tante
case tipo Hopper
colorate
ma sole
quasi
tristi
proprio
come solo è
Edward
Mani di forbice
in
un non luogo di periferia.
Paradossali
le
sculture verdi
contro
il cielo azzurro falso
e
l’ipocrisia vera delle aspettative.
Effimere
come cosmetici
le
apparenze in equilibrio
come
le geniali acconciature
come
l’accettazione del diverso
come
l’illusione di un ragazzo triste.
La
più vera è la rossa
dalle
reali voglie
e
la rabbia del rifiuto
finti
quasi tutti gli altri
smarriti
nei labirinti
della
normalità.
The
end.
Resta
l’amarezza
del
sogno indistruttibile
ma
non realizzabile,
e
Kim che ancora danza
tra
i batuffoli bianchi svolazzanti.
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