19 novembre 2018

da “Voglia di cucinare la pasta” – Autori vari

da “Voglia di cucinare la pasta” – Autori vari

Le paste fresche hanno invece una conservabilità più ridotta (pochi giorni) e vanno tenute in frigorifero. Le confezioni di pasta (sia secca che fresca) vanno accuratamente richiuse dopo l’uso per evitare la contaminazione da fattori esterni.
Un accenno particolare merita la pasta integrale, che si ottiene da farine non trattate mediante processi di raffinazione che privano la farina delle proprietà naturali del chicco di frumento, ovvero dell’equilibrio che caratterizza i suoi elementi costitutivi: proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, vitamine ed enzimi. Nella scelta della pasta integrale vanno seguiti alcuni criteri fondamentali. Innanzitutto va acquistata quella prodotta con frumento
coltivato senza l’impiego di anticrittogamici e di altri prodotti tossici, i cui residui rimangono sulla parte esterna del chicco di grano. Poi bisogna distinguere le paste prodotte realmente con farina integrale da quelle lavorate con normale farina addizionata a crusca o cruschello. In quest’ultimo caso la pasta non presenterà il tipico colore ambrato uniforme, ma piuttosto un fondo puntinato indicativo della crusca aggiunta.

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