14 settembre 2019

Cabaret – Dylan Thomas

Gino Severini - Ballerina Ossessiva, 1911
Cabaret – Dylan Thomas

Io, povero romantico, sollevai il suo calcagno
Sull’isola del mio palmo,
E vidi in quell’istante i suoi polpacci lucenti
Salire verso il minuscolo viso.
C’era un proposito nel suo piede puntato;
La biancheria e le cosce profumavano
E obbligavano la spirale del mio fiato
A circumambulare per pudore
Il loro aureo e il loro altro colore.
Sul palco l’orchestrina suonava.
Si alzò una mano femminile,
Ma lei non gridò « lo vedo,
Lo vedo che è pazzo d’amore».
Il suo ventaglio esplose in un milione di luci
Mentre il calcagno si levò,
Saltando dal mio palmo che rimase marcato
Da una specie di cuore.
Ora torna a danzare sulle punte
Facendo sfavillare un corpo con dodici gambe
E molte braccia da sollevare
Sul suo calcagno e su di me.
Io, povero romantico, contemplo
L’insetto su quest’albero dipinto.
Qual è l’ala di metallo
E qual è quella vera?

da Dylan Thomas Poesie inedite, a cura di Ariodante Marianni – Giulio Einaudi Edizioni

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