da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Andrè
Il destino è quella forza superiore che ci mette nelle condizioni di non poter agire se non attraverso due rotaie che lui ha prestabilito. Di solito, il modo di evadere dal destino, scappando dalla vita e dalle proprie responsabilità, crea nell’individuo la cosiddetta «nevrosi da destino». Per cui, inconsciamente, si fanno quelle azioni che ci portano alla catastrofe, per darne poi consapevolmente colpa al destino. Il destino invocato come figura parentale, come se fosse la madre o il padre che ti sculacciano perché hai fatto una cattiva azione. In tal senso l’espiazione diventa una liberazione. È importante perciò per il destino stesso scappare dagli uomini, perché sono menzogneri e non rispettano i patti.
Il destino è quella forza superiore che ci mette nelle condizioni di non poter agire se non attraverso due rotaie che lui ha prestabilito. Di solito, il modo di evadere dal destino, scappando dalla vita e dalle proprie responsabilità, crea nell’individuo la cosiddetta «nevrosi da destino». Per cui, inconsciamente, si fanno quelle azioni che ci portano alla catastrofe, per darne poi consapevolmente colpa al destino. Il destino invocato come figura parentale, come se fosse la madre o il padre che ti sculacciano perché hai fatto una cattiva azione. In tal senso l’espiazione diventa una liberazione. È importante perciò per il destino stesso scappare dagli uomini, perché sono menzogneri e non rispettano i patti.
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