10 aprile 2015

Leda - Rainer Maria Rilke

Jean Thierry - Leda e il Cigno
Leda - Rainer Maria Rilke

Non anche, vinto dalla brama insonne,
nel cigno il Nume s'era a pieno infuso.
Rabbrividì di sua bellezza. Attonito
svanire in quello si lasciò. Disparve.

Ma già l'inganno lo traeva all'atto,
prima che in lui fosse cosciente il senso
dell'insolita specie. Resupina,
ella di già sentìa venire il Nume
nell'aspetto del cigno; e già la brama:
tepido il fiore della carne aulente,
che, smarrita e sommessa in sua repulsa,
più non potea celare. - Ed egli venne,
strisciando, lento. E, dardeggiando il flessile
morbido collo per le mani opposte
sempre più debolmente alla difesa,
sovra l'amata il Nume s'abbatté.

Soltanto allora, egli avvertì, d'un tratto,
beatamente le sue piume. E fu,
soltanto allora, su quel grembo - cigno.

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