10 aprile 2015

Madrigale - Federico Garcia Lorca

Danaide - Auguste Rodin
Madrigale - Federico Garcia Lorca

Il mio bacio era una melagrana, 

profonda e aperta; 
la tua bocca era una rosa 
di carta.

Lo sfondo un campo di neve.


Le mie mani erano ferri 

buoni per le incudini; 
il tuo corpo era il tramonto 
di un rintocco di campana.

Lo sfondo un campo di neve.


Nello sforacchiato 

Teschio blu 
Fecero stalattiti 
I miei ti amo.

Lo sfondo un campo di neve.


Si riempirono di muffa 

I miei sogni infantili, 
il mio dolore tortile 
trapanò la luna.

Lo sfondo un campo di neve.


Adesso ammaestro grave 

L'alta scuola, 
il mio amore, i miei sogni 
(cavallucci senza occhi).

E lo sfondo è un campo di neve.


Ninnananna.
Dormi.
Non temere lo sguardo
errante.
Dormi.
Né la farfalla
né la parola
né il raggio furtivo
della serrature
ti feriranno.
Dormi.
Come il mio cuore,
così tu,
specchio mio,
giardino dove l'amore
mi aspetta.
Addormentati senza affanni,
ma svegliati
quando morirà l'ultimo
bacio delle mie labbra.

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