La Gioconda - Leonardo da Vinci
La gioconda – Alfredo Veiravé
Limpida
è qui la luce, una caduta di petali forse.
L’eternità, il velo del suo svelarsi.
Suo unico ricordo, il Rinascimento.
Circolare e in crescita come atteso,
Gelidamente calda, sorridendo appena: la
Gioconda.
Dietro, un paesaggio di illusioni come difesa.
In alto, sopra Parigi, ritte creature in agguato,
E si è udito, rosa e grigio, il puro silenzio.
La sua contenuta delizia.
Tuttavia non capiamo cosa le ha impedito di piangere,
Quale verità,
Quale sentimento provava a dire quel sorriso,
Interminabile, aperto, chiaro.
E al Louvre
Dimenticata la sua progenie
Lontano da ogni distacco, Leonardo,
E questo sorriso comune, chiuso, scuro,
Definitivo, nostro.
L’eternità, il velo del suo svelarsi.
Suo unico ricordo, il Rinascimento.
Circolare e in crescita come atteso,
Gelidamente calda, sorridendo appena: la
Gioconda.
Dietro, un paesaggio di illusioni come difesa.
In alto, sopra Parigi, ritte creature in agguato,
E si è udito, rosa e grigio, il puro silenzio.
La sua contenuta delizia.
Tuttavia non capiamo cosa le ha impedito di piangere,
Quale verità,
Quale sentimento provava a dire quel sorriso,
Interminabile, aperto, chiaro.
E al Louvre
Dimenticata la sua progenie
Lontano da ogni distacco, Leonardo,
E questo sorriso comune, chiuso, scuro,
Definitivo, nostro.
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