14 settembre 2019

da Il libro dell’inquietudine – Fernando Pessoa

Gino Severini, Femme cousant, 1907
da Il libro dell’inquietudine – Fernando Pessoa

115. 
Che mi importa se nessuno legge quello che scrivo? Lo scrivo per distrarmi dal vivere e lo pubblico perché il gioco ha questa regola. Se domani si perdessero tutti miei scritti, soffrirei, ma, sono convinto, non con un dolore violento e folle come si potrebbe supporre, visto che tutta la mia vita era lì. Sicuramente no, poiché la madre pochi mesi dopo la morte del figlio, ride di nuovo e torna ad essere la stessa. La grande terra che serve il morto servirebbe, meno maternamente, questi scritti. Niente è importante, e sono sicuro che sia esistito chi ha considerato la vita, senza possedere molta pazienza con quel bambino sveglio, e abbia desiderato molto la quiete di quando il piccolo, alla fine, è andato a dormire.

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