Annibale Carracci - Venere dormiente
Il sangue e il rito - Juan Gustavo Cobo Borda Lasciami sprofondare,
per la terza volta,
nella scura grotta
dove giaci incatenata
al ciclo della luna.
Da lì ritorni,
con un anello al dito;
nella tua aura,
l’orgoglio della carne riconoscente.
Antico mareggio
che risale con i suoi sapori
di limone e zolfo,
Venere consapevole,
apre il suo santuario
alla pioggia dorata che la feconda.
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