foto di Giovanni Accolti Gil Vitale - fotocommunity.it
La casa sentenziata - Julieta Dobles Voglio l'aria di quella casa,
quella che mi si accosta senza fretta nella memoria
e nel bananeto segreto,
scarmigliato appena dalle ombre,
dove nessuna foglia turba i suoi verdi.
Quasi irreale, come un profumo
di colori rotondi e silenziosi.
La casa della nebbia e del legno,
illuminata da vecchie lampade a olio
che mai conoscemmo.
Quella delle finestre addolorate
e delle povertà più sottili ancora.
Quella dei soffitti alti,
impalcature di qualche sogno sciolto,
dove l'aria discorre a suo piacere del passato.
Quella odorosa di umidità e di cedri perseguiti,
di pavimenti prima rossi e di cedro angosciato,
di fessure occulte che solo il vento conosce
e di cedri vittoriosi nella loro ferita totale.
Voglio le brezze di quella casa,
la sentenziata allora
con il suo spossato palpitare di tempi
e il suo patio di meraviglie
e il suo solenne acquario, altare di pietra
colmo d'acque rotte,
specchi mansueti però mai quieti
in cui affondare le nostre pene
sotto l'aroma irreale del limoneto.
Nessun commento:
Posta un commento