opera di Omar Ortiz
Le tue mani ostinate
– Anne Sexton
Poi a letto penso a te,
la tua lingua metà oceano, metà
cioccolata,
alle case dove entri con
disinvoltura,
ai tuoi capelli di lana d’acciaio,
alle tue mani ostinate
e come rosicchiamo la barriera
perché siamo due.
Come vieni e afferri la coppa di sangue,
mi
ricompatti e bevi la mia acqua salata.
Siamo
nudi.
Ci
siamo denudati fino all’osso
e
insieme nuotando risaliamo il fiume,
l’identico
fiume chiamato Possesso
e vi
sprofondiamo insieme. Nessuno è solo.
Nessun commento:
Posta un commento