7 febbraio 2017

Anna Comnena – Costantino Kavafis

Mosaico raffigurante Anna Comnena

Anna Comnena – Costantino Kavafis

Nell’Alessiade effonde un gran pena
per la sua vedovanza Anna Comnena.

È presa da vertigine. “E con rivi
di lacrime”, ci dice, “inondo i miei
occhi… Ahimè flutti” della sua
vita, “sconvolgimenti”. La brucia l’angoscia
“fino alle ossa, alle midolla, e fa l’anima a brani”.

La verità sembra diversa: un solo cruccio
sentì, mortale, l’ambiziosa donna;
un unico dolore ebbe, profondo
(e incoffessato), quell’altera Greca:
di non aver potuto, pur con la sua destrezza,
conquistare l’impero. Glielo prese
quasi di mano quello sfacciato di Giovanni.

da Costantino Kavafis, La memoria e la passione, a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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