5 febbraio 2017

Preludio - Derek Walcott

William Bradford - La calma nella baia di Fundy 


Preludio - Derek Walcott

Io, a gambe incrociate lungo il giorno, osservo
I pugni variegati delle nubi che si assembrano 
Sui tratti ruvidi di questa mia isola prona.

Intanto piroscafi che dividono orizzonti ci rivelano
Perduti:
Trovati solo
In opuscoli turistici, dietro fervidi binocoli;
Trovati nei riflessi azzurri di occhi
Che hanno visto le città e qui ci credono felici.

Il tempo striscia sul paziente che è paziente troppo a lungo.
Quindi io, che ho scelto,
Scopro che la mia adolescenza ha avuto fine.

E la mia vita, troppo precoce per la sigaretta profonda,
La maniglia girata, il coltello che rigira
Nelle budella delle ore, non deve essere resa svelata
Finché saprò soffrire
in giambici accurati.

Passo, certo, per tutti gli atti separati,
faccio delle situazioni una vacanza,
Mi aggiusto la cravatta e atteggio la mascella,
E annoto le vive immagini
Di carne che passeggiano nell’occhio.

Finché da tutto mi volto per pensare come,
Nel mezzo del cammin della mia vita,
Oh  come m’è accaduto di incontrarti, mio
Riluttante leopardo dagli occhi lenti.
(1948)

da Derek Walcott, Nelle vene del mare, a cura di Matteo Campagnoli
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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