Fotogramma dal film "Tempi moderni", scritto, diretto e prodotto da Charlie Chaplin
Inno a Majakovskij – Eduard Bagrickij
O uro furente dal fulgido cilindro –
i tuoi occhi vetrigni volgi lentamente attorno,
ai tubi che come mani afferrano le nubi
al sudicio asfalto, sommerso dai rifiuti.
Campione universale vestito d’arancio,
hai percosso la terra col tacco fucinato,
ed esse s’è librata negli spazi infuocati
e corre più veloce, più veloce, più veloce…
Divino sibarita dal corpo di bronzo,
che osserva nella coppa-smeraldo della Terra,
sospesa sui falò dei secoli,
come lievitano e scoppiano i popoli.
O Condottiero di Città furiosamente latranti al sole,
quando superbo la strada percorri,
si stendono le case sull’attenti,
volgendo a destra i loro tetti!
Io, infragilito dai piumini dei secoli,
ti tendo la mia mano morbida e curata,
e tu la serri nella morsa del tuo palmo,
così, che sulla bianca pelle restan tracce d’azzurro.
Io che disprezzo il Tempo Moderno,
e cerco l’oblio nell’algebra e nella storia,
chiaramente vedo con occhi tuttavia ispirati,
che presto, presto spariremo come fumo.
Rispettoso mi tiro in disparte e dico:
“Salute a te, Majakovskij!”
1915
Da “Poesia” n. 322, gennaio 2017 – Crocetti Editore
Traduzione di Paolo Statuti
O uro furente dal fulgido cilindro –
i tuoi occhi vetrigni volgi lentamente attorno,
ai tubi che come mani afferrano le nubi
al sudicio asfalto, sommerso dai rifiuti.
Campione universale vestito d’arancio,
hai percosso la terra col tacco fucinato,
ed esse s’è librata negli spazi infuocati
e corre più veloce, più veloce, più veloce…
Divino sibarita dal corpo di bronzo,
che osserva nella coppa-smeraldo della Terra,
sospesa sui falò dei secoli,
come lievitano e scoppiano i popoli.
O Condottiero di Città furiosamente latranti al sole,
quando superbo la strada percorri,
si stendono le case sull’attenti,
volgendo a destra i loro tetti!
Io, infragilito dai piumini dei secoli,
ti tendo la mia mano morbida e curata,
e tu la serri nella morsa del tuo palmo,
così, che sulla bianca pelle restan tracce d’azzurro.
Io che disprezzo il Tempo Moderno,
e cerco l’oblio nell’algebra e nella storia,
chiaramente vedo con occhi tuttavia ispirati,
che presto, presto spariremo come fumo.
Rispettoso mi tiro in disparte e dico:
“Salute a te, Majakovskij!”
1915
Da “Poesia” n. 322, gennaio 2017 – Crocetti Editore
Traduzione di Paolo Statuti
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