Busto di Nerone - Roma, musei capitolini
La scadenza di Nerone – Costantino Kavafis
Non si turbò Nerone, nell’udire
il vaticinio delfico:
“Dei settantatré anni abbia paura”.
Aveva tempo ancora di godere.
Ha trent’anni. Assai lunga
è la scadenza che concede il dio,
per angosciarsi dei rischi futuri.
Ora ritornerà a Roma, un poco stanco,
divinamente stanco di quel viaggio,
che fu tutto giornate di piacere,
nei giardini, ai teatri, nei ginnasi…
Sere delle città d’Acaia… oh gusto,
gusto dei corpi nudi, innanzi tutto…
Così Nerone. Nella Spagna, Galba
segretamente aduna le sue truppe
e le tempra, il vegliardo d’anni settantatré.
da Costantino Kavafis, La memoria e la passione, a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
Non si turbò Nerone, nell’udire
il vaticinio delfico:
“Dei settantatré anni abbia paura”.
Aveva tempo ancora di godere.
Ha trent’anni. Assai lunga
è la scadenza che concede il dio,
per angosciarsi dei rischi futuri.
Ora ritornerà a Roma, un poco stanco,
divinamente stanco di quel viaggio,
che fu tutto giornate di piacere,
nei giardini, ai teatri, nei ginnasi…
Sere delle città d’Acaia… oh gusto,
gusto dei corpi nudi, innanzi tutto…
Così Nerone. Nella Spagna, Galba
segretamente aduna le sue truppe
e le tempra, il vegliardo d’anni settantatré.
da Costantino Kavafis, La memoria e la passione, a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
Nessun commento:
Posta un commento