Fernando Botero - Bagnante
da “Gli amori
difficili” – Italo Calvino
L'avventura di una bagnante, (1951)
(…)
Dalla boa, guardando
i nuotatori e i rematori che sembravano riassorbiti a poco a poco dalla riva, ricordava
le stanchezze meravigliose di quei ritorni; e i richiami che udiva da
un'imbarcazione all'altra: - Ci rivedremo a riva! - o: - Facciamo a chi torna
prima! - la riempivano d'un'invidia sconfinata. Ma le bastò notare un uomo
magro, con certe lunghe brache, unico rimasto in mezzo al mare, ritto in piedi
su una ferma barca a motore, che guardava chissà cosa nell'acqua, e subito
quella voglia di ritorno le si rintanò nella paura d'esser vista, nell'ansia di
nascondersi dietro la boa.
Era lì ormai non
ricordava più da quanto: già la spiaggia sfollava, e la fila dei pattini s'era
ridisposta in secco,
e degli ombrelloni ammainati uno a uno restava solo un cimitero di pertiche
mozze, e i gabbiani volavano a fior d'acqua, e nella motobarca ferma era
scomparso l'uomo magro e al suo posto una testa stupefatta di ragazzetto riccio
si sporgeva dal bordo; e sul sole passò una nuvola spinta da un vento appena
sveglio incontro a un cumulo addensato sopra i monti. La signora pensava a
quell'ora vista dalla terra, ai pomeriggi cerimoniosi, al destino di modesto
decoro e di gioie rispettose che credeva predisposto per lei ed alla
incongruenza spregevole che sopravveniva a contraddirlo, come il castigo d'una
colpa non commessa. Non commessa? Ma forse quel suo abbandono balneare, quella
sua voglia di nuotare da sola, quell'allegria del proprio corpo nel costume a
due pezzi scelto con troppa spavalderia, non erano i segni d'una fuga iniziata
da tempo, la sfida a una inclinazione al peccato, le tappe d'una folle corsa a
quello stato di nudità che ora le appariva in tutto il suo misero pallore? E la
consorteria degli uomini, in mezzo ai quali lei credeva di trascorrere intatta
come una grossa farfalla, fingendo una complice disinvoltura bambolesca, ecco
svelava le sue crudeltà fondamentali, la sua duplice essenza diabolica, come
presenza d'un male da cui lei non s'era abbastanza premunita, e insieme come
strumento d'esecuzione della pena.
Aggrappata ai bulloni
della boa coi polpastrelli esangui cui il prolungato stare in acqua dava
ondulati rilievi, la signora si sentiva messa al bando dal mondo intero, e non
capiva perché questa nudità che tutti portano con sé da sempre, bandisse ora
lei sola, come fosse la sola a essere nuda, l'unica creatura che potesse
restare nuda sotto il cielo. E sulla barca a motore alzando gli occhi vide ora insieme
uomo e ragazzo ambedue in piedi che facevano verso di lei gesti come per dire
che doveva restar lì, che era inutile affannarsi. Erano seri e compresi, i due,
al contrario d'ogni altro prima, come se le annunciassero un verdetto: doveva
rassegnarsi, era stata scelta lei per pagare per tutti; e se gesticolando
tentavano una specie di sorriso, era senz'ombra di malizia: forse un invito a
accettare la sua pena di buon grado.
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