31 agosto 2018

da “Gli amori difficili” – Italo Calvino

Fernando Botero - Bagnante
da “Gli amori difficili” – Italo Calvino
L'avventura di una bagnante, (1951)
(…)

Dalla boa, guardando i nuotatori e i rematori che sembravano riassorbiti a poco a poco dalla riva, ricordava le stanchezze meravigliose di quei ritorni; e i richiami che udiva da un'imbarcazione all'altra: - Ci rivedremo a riva! - o: - Facciamo a chi torna prima! - la riempivano d'un'invidia sconfinata. Ma le bastò notare un uomo magro, con certe lunghe brache, unico rimasto in mezzo al mare, ritto in piedi su una ferma barca a motore, che guardava chissà cosa nell'acqua, e subito quella voglia di ritorno le si rintanò nella paura d'esser vista, nell'ansia di nascondersi dietro la boa.
Era lì ormai non ricordava più da quanto: già la spiaggia sfollava, e la fila dei pattini s'era
ridisposta in secco, e degli ombrelloni ammainati uno a uno restava solo un cimitero di pertiche mozze, e i gabbiani volavano a fior d'acqua, e nella motobarca ferma era scomparso l'uomo magro e al suo posto una testa stupefatta di ragazzetto riccio si sporgeva dal bordo; e sul sole passò una nuvola spinta da un vento appena sveglio incontro a un cumulo addensato sopra i monti. La signora pensava a quell'ora vista dalla terra, ai pomeriggi cerimoniosi, al destino di modesto decoro e di gioie rispettose che credeva predisposto per lei ed alla incongruenza spregevole che sopravveniva a contraddirlo, come il castigo d'una colpa non commessa. Non commessa? Ma forse quel suo abbandono balneare, quella sua voglia di nuotare da sola, quell'allegria del proprio corpo nel costume a due pezzi scelto con troppa spavalderia, non erano i segni d'una fuga iniziata da tempo, la sfida a una inclinazione al peccato, le tappe d'una folle corsa a quello stato di nudità che ora le appariva in tutto il suo misero pallore? E la consorteria degli uomini, in mezzo ai quali lei credeva di trascorrere intatta come una grossa farfalla, fingendo una complice disinvoltura bambolesca, ecco svelava le sue crudeltà fondamentali, la sua duplice essenza diabolica, come presenza d'un male da cui lei non s'era abbastanza premunita, e insieme come strumento d'esecuzione della pena.
Aggrappata ai bulloni della boa coi polpastrelli esangui cui il prolungato stare in acqua dava ondulati rilievi, la signora si sentiva messa al bando dal mondo intero, e non capiva perché questa nudità che tutti portano con sé da sempre, bandisse ora lei sola, come fosse la sola a essere nuda, l'unica creatura che potesse restare nuda sotto il cielo. E sulla barca a motore alzando gli occhi vide ora insieme uomo e ragazzo ambedue in piedi che facevano verso di lei gesti come per dire che doveva restar lì, che era inutile affannarsi. Erano seri e compresi, i due, al contrario d'ogni altro prima, come se le annunciassero un verdetto: doveva rassegnarsi, era stata scelta lei per pagare per tutti; e se gesticolando tentavano una specie di sorriso, era senz'ombra di malizia: forse un invito a accettare la sua pena di buon grado.

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