31 agosto 2018

I Mattei - e.m.

I Mattei - e.m.


Dall’avvento dell’Imperatore Matteo 1° di Padania, mi capita di leggere una valanga di post, presumibilmente costruiti dai professionisti dello sciacallaggio propagandistico al servizio della Lega. E’ una marea melmosa con precisi caratteri razzisti. Sono post che per soddisfare la dipendenza propagandistica del ministro dell’interno individuano volta per volta (tattica questa comune anche agli alleati di governo) un nemico contro cui scagliarsi: immigrati, zingari, gay, famiglie arcobaleno, sinistra, ex governanti e così via.
Mi chiedo, nel mentre scorrono queste perle di falsa informazione, se i sostenitori leghisti del sud non siano diventati improvvisamente sordi, ciechi e smemorati poiché una rapida ricerca su Google offrirebbe a chiunque una lunga carrellata di dichiarazioni dai toni razzisti contro i meridionali ad opera del novello imperatore nella sua considerevole carriera (altro che nuovo), e di altri eminenti esponenti di quel partito, corposa almeno quanto il catalogo di Omero che descrive la flotta greca sulla rotta di Troia. La ricerca offrirebbe spunti interessanti sullo spessore del lavoro svolto in Europa, pagato profumatamente, dall’acclamato statista, nonché utili elementi per giudicare l’onestà intellettuale (e sostanziale) di chi grida ladro agli altri e nel contempo è condannato alla restituzione di cinquanta milioni di euro di soldi pubblici rubati agli italiani (quelli che vengono prima – prima i soldi degli italiani). Senza contare le infinite promesse fatte dal nostro eroe, passate nel dimenticatoio. Valga per tutte la superballa spaziale, sparata nell'imminenza delle ultime elezioni, che vaneggiava sull’abolizione delle accise sui carburanti che il nuovo governo avrebbe deciso immediatamente. E' evidente che si tratti, come altre, di un impegno assunto che non sarà mantenuto. Le promesse, quindi, solo per prendere in giro gli elettori allo scopo di aumentare il consenso.
In tutto questo, le stellee stanno a guardare l’opera di demolizione che il loro alleato indirizza proprio verso il consenso pentastellato. Contenti loro!
Mi capita, poi, di leggere qualche post dei non meglio identificati “cittadini per Matteo Renzi”. Qui ho la certezza di essere di fronte a cittadini sordi, ciechi, smemorati… e anche masochisti.
La marea melmosa di rancore, odio e razzismo non la può fermare chi ha rotto gli argini al populismo per pervicace esaltazione dell’io. Invito anche questi paladini del renzismo a fare una rapida ricerca su Matteo 1° da Rignano (detto il sereno), così avranno modo di prendere visione di una lunga sequela di dichiarazioni tonanti, impegni non mantenuti, promesse disattese, elencazione di nemici: sinistra, Europa (che originalità), sindacati, partigiani, operai, insegnanti, professoroni, rosiconi, parrucconi, ecc., ecc., ecc., ecc, ecc.
Nel frattempo il partito non è stato governato, è diventato sempre più un luogo di faide interne alla continua ricerca o conservazione di un sacro scranno; i tesserati credo siano in via di estinzione, gli elettori sono andati via, l’affidabilità è stata immolata nelle varie leopolde, treni, trolley, beauty case e nell’inclinazione compulsiva al cinguettio piuttosto che alla discussione. Insomma la storia è nota.
A mio modesto parere l’argine si può ricostruire, nel tempo, solo se l’intera area del centrosinistra avvia una nuova costituente aperta che non può contemplare la dirigenza che si è resa responsabile di questa tragedia e meno che mai può fondarsi sul Mtteo di Rignano.
Sarebbe come chiedere al gatto di evitare l’estinzione dell’averla cenerina.

Nessun commento:

Posta un commento