27 agosto 2018

Tasche vuote – Enzo Montano

Dariusz Klimczak - Theatre of Dreams
Tasche vuote – Enzo Montano

Il conio lentamente si mise in movimento
dall’alfabeto grezzo scavò con le sole mani
tra file di anonime di lettere; trovò
gioielli di parole sfaccettate dal pensiero,
modellate per riflettere folle di sogni
dagli angoli bui dov’erano celati.



Con braccia meccaniche si inerpicò oltre le nuvole
sulla luna per cogliere frammenti di cielo
e farne dono alla fragilità dei fiori,
bellissimi petali impolverati.
Gli specchi 

rimandavano la solita tristezza quotidiana
di un piatto paesaggio giallo ocra.

Le tasche piene di quelle monete si svuotarono,
i passi tintinnanti si fermarono sul ciglio,
la fantasia volò via in una virgola di ciglia.
La miniera fu esaurita, crollarono le volte:
non più grezze parole, solo gramigna e irti rovi
dove cercavano caparbie mani insanguinate.

Con tasche ormai svuotate e senza sogni
si incamminò lungo la strada tra alberi spogli,
prossima alla fine; un velo di tristezza lieve
la sua dolce compagnia.

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