22 agosto 2018

Iliade, libro II, vv 678, 706 - Omero

Iliade, libro II, vv 678, 706 - Omero

Regge la squadra de’ Focensi il cenno
Di Schedio e d’Epistrófo, incliti figli
Del generoso Naubolíde Ifíto.
Invía questi guerrier la discoscesa
Balza di Pito, e Ciparisso e Crissa,
Gentil paese, e Daulide e Panope.
D’Anemoria e di Jampoli van seco
Gli abitatori, e quei che del Cefiso
Beon l’onde sacre, e quei che di Liléa
Domano i gioghi alle cefisie fonti.
Son quaranta le prore al mar fidate
Da questi prodi, e tutte in ordinanza
De’ Beozî disposte al manco lato.
Di Locride guidava i valorosi
Aiace d’Oïléo, veloce al corso.
Di tutta la persona egli è minore
Del Telamonio, nè minor di poco;
Ma picciolo quantunque e non coperto
Che di lino torace, ei tutti avanza
E Greci e Achivi nel vibrar dell’asta.
Di Cino, di Callïaro e d’Opunte
Lo seguono i deletti, e quei di Bessa,
E quei che i colti dell’amena Augée
E di Scarfe lasciâr, misti di Tarfa
Ai duri agresti, e quei di Tronio a cui
Il Boagrio torrente i campi allaga.
Venti e venti il seguían preste carene
Della locrese gioventù venuta
Di là dai fini della sacra Eubéa.

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