26 febbraio 2019

Case e palazzi – Gianni Rodari

dipinto di Kenton Nelson
Case e palazzi – Gianni Rodari

Sono andato al ricovero dei vecchi a trovare un vecchio muratore. Erano tanti anni che non ci vedevamo. - Hai viaggiato? - mi domanda.
- Eh, sono stato a Parigi.
- Parigi, eh? Ci sono stato anch'io, tanti anni fa. Costruivamo un bel palazzo proprio in riva alla Senna. Chissà chi ci abita. E poi dove sei stato?
- Sono stato in America.
- L'America, eh? Ci sono stato anch'io, tanti anni fa, chissà quanti. Sono stato a Nuova York, a Buenos Aires, a San Paulo, a Montevideo. Sempre a fare case e palazzi e a piantare bandiere sui tetti. E in Australia ci sei stato?
- No, ancora no.
- Eh, io ci sono stato Sì. Ero giovane allora e non muravo ancora, portavo il secchio della calcina e passavo la sabbia al setaccio. Costruivamo una villa per un signore di là. Un bravo signore. Ricordo che una volta mi domandò come si cucinavano gli spaghetti, e scriveva tutto quello che dicevo. E a Berlino ci sei stato?
- Non ancora.
- Eh, io ci sono stato prima che tu nascessi. Bei palazzi, che facevamo, belle case robuste. Chissà se sono ancora in piedi. E ad Algeri ci sei stato? Ci sei stato al Cairo, in Egitto?
- Ci voglio andare proprio quest'estate.
- Eh, vedrai belle case dappertutto. Non per dire, i miei muri sono sempre cresciuti ben dritti, e dai miei tetti non è mai entrata una goccia d’acqua.
- Ne avete costruite, di case...
- Eh qualcuna, non per dire, qua e là per il mondo.
- E voi?
- Eh, a far le case per gli altri sono rimasto senza casa io. Sto al ricovero, vedi? Così va il mondo.
Sì, così va il mondo, ma non è giusto.

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