22 gennaio 2015

Convegno d’amore – Imru-l Qays

William-Adolphe Bouguereau - L’Aurora, dettaglio
 Convegno d’amore – Imru-l Qays

Uscimmo insieme, io camminavo e le i trascibava,
sulle nostre orme, l’orlo di una veste errante
e quando oltrepassammo il recinto della tribù
e giungemmo
in una conca fra le dune intricate
afferrai le sue ciocche mentre si chinava
su di me, sottile di vita e dalle gambe tornite,
slanciata, bianca, dalle giuste forme
e col seno levigato come uno specchio.
Si volge mostrando una guancia liscia e si difende
Con uno sguardo di antilope di Wagrah,
mostra un collo simile a quello della bianca gazzella,
non troppo lungo né sciupato quando lo alza verso l’alto,
e una capigliatura nera come carbone lungo la schiena,
folta come un grappolo di datteri che pende dalla palma,
mentre le trecce sono ripiegate verso l’alto
i riccioli si perdono in pieghe e in onde,
e una vita sottile come una fine redine
e gambe, fusti irrigati e irrorati
mentre briciole di muschio sono sparse nel suo letto
dorme la mattina senza cintura alla veste.
Tocca con delicatezza leggera come
bruchi di Zabbi o ramoscelli di ishil.
Illumina il buio della notte come
lampada notturna di monaco solitario.

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