5 gennaio 2015

Osman Hamdi Bey. La delicatezza dell’Oriente Ottomano - Paola Finardi

Osman Hamdi Bey. La delicatezza dell’Oriente Ottomano - Paola Finardi

Osman Hamdi Bey era il figlio maggiore del Gran Visir, Äbrahim Edhem PaÅŸa, personalità politica e padre di ampie vedute che educò la prole attingendo alla cultura ottomana come alle culture occidentali.
 Uomo poliedrico ed intellettuale, Osman fu statista, esperto d'arte e pittore. Fu anche un valente archeologo, ed è considerato come il pioniere della professione di curatore di musei in Turchia. Ad Istanbul fondò Il Museo di Archeologia e l’Accademia di Belle Arti.
Fu il primo sindaco di Kadikoy.
Appassionato di pittura da sempre, attirò l’attenzione su di sé fin dall’età di sedici anni.
Si recò a Vienna con il padre e lì si trattenne studiando le opere nei musei. Nel 1860, fu inviato a Parigi per studiare legge dove si trattenne per 12 anni studiando presso la bottega del famoso pittore Jean-Léon Gérôme. Grazie all’influenza diplomatica del padre, ebbe l'opportunità di lavorare presso i laboratori dei grandi maestri della Parigi delle Belle Arti, raggiungendo una buona educazione in pittura.
Al suo ritorno da Parigi, nel 1869, fu nominato Direttore degli Affari Esteri per Baghdad.
In loco, si interessò di storia e di archeologia partecipando a numerosi scavi. Tornò ad Istanbul nel 1871 dove gli fu assegnato il ruolo di vicedirettore del Palazzo del Protocollo.
Svolse varie funzioni di alto livello per conto dello Stato Turco prima di essere designato Direttore del Museo dell'Impero. Con questo ruolo, iniziò per Osman un periodo nuovo e produttivo nella museologia turca.
Come già abbiamo accennato, fondò la Scuola di Belle Arti (Sanayi-i Nefise Mektebi-i Ali) nel 1883 divenendone il direttore. Sostenne con veemenza la legge di "Conservazione delle Antichità" nel 1884. Tale legge portò norme per la sicurezza degli scavi archeologici e per la conservazione dei reperti e proibì l'esportazione di oggetti di antiquariato. Questo è stato un passo epocale in termini di museologia turca e protezione delle antichità.
Osman Hamdi Bey condusse scavi a Nemrut Mountain, presso il Tempio Lagina e a Sayda. Nel 1881, pose le basi del Museo Archeologico di Istanbul, che è stato il primo edificio museale turco, al fine di esporre opere archeologiche, tra cui il sarcofago di Alessandro Magno, che fu rinvenuto durante gli scavi di Sayda, reperti considerati come capolavori nel mondo dell'archeologia. Il museo fu inaugurato nel 1891.
L’artista continuò a dipingere mentre si occupava di attività museali. Divenne un rappresentante di successo della pittura turca con le sue composizioni figurate dipinte con grande amore per la cultura orientale. I suoi quadri fanno parte di diverse collezioni e sono esposti in tutto il mondo. Diede grande importanza ai particolari dipingendo prevalentemente le colorate scene della vita quotidiana ottomana. Anche i piccoli dettagli furono dipinti nel rispetto dei colori originali. Le sue immagini, come ad esempio "la Piscina dell’Harem", "Il venditore di Armi", "L’addestratore di Tartarughe" riflettono la vita e i dettagli della Istanbul ottocentesca.
Osman Hamdi Bey, fu il più grande contributore della Storia dell'Arte turca e uno dei primi pittori figurativi.
È considerato il primo archeologo turco.
Brevi cenni biografici
Osman Hamdi Bey nacque ad Istanbul nel 1842 e vi morì nel 1910.Fu uno dei più influenti pittori ottomani, intellettuale, statista, esperto d'arte e noto archeologo.

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