1 gennaio 2015

mi prese la notte mi trascinò

Opera di Edson Campos

 Elena - Takis Sinòpulos

1
Mi prese il sogno e poi la febbre mi prese la notte mi trascinò
verso capezzoli oscuri notti infinite mi trascinarono
verso difficili passaggi nudo
solingo m’appostai
migliaia di volti illuminati migliaia di volti bruciati
la notte meraviglioso fiume della morte – eri là
presente nelle visioni
dei secoli eri là non eri in fuga
verso una patria fantastica tu diafana
tu leggiadra perfetta inconcepibile
tu Elena vivente
con il placido peso del corpo tanto antico
con le tue porpore e i tuoi preziosi -
secche le trombe annunciarono
l’ultimo trionfo.
Patria mia dalle foreste calcaree
terra immensa di rocce di vallate
nudo cielo disabitato metropoli abolita
queste città amarono la morte
gli uccelli limpidi migrarono
mio figlio partì per la guerra
mia figlia si schifò dell’alcol
e adesso balla in sale capovolte
ora nuda ora vestita come Artemide
con l’arco e la faretra.
Elena non c’è più
nel dolore del mondo.
Ce l’hanno detto già i megafoni
una raccolta di lacerazioni
una triste celeste rosa.

2
Fu allora che sgorgasti dal mio aperto
cuore armata
di carni e di luci.
Il mio sangue una tenebra immobile ed ecco.
Tu la succosa primavera.
Io mento tremulo
nella fame nera.
E i miei sogni proruppero – cani e pirati.
E il mio corpo – la polvere.

3
Fianco ombroso di giovane trafitta
foreste di lei sedotta
ma fertile il suo corpo d’amarezza e tradimento.

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