Judith & Holofernes - Keith Thompson
Come risplende luminosa! - Emily Bronte
Come risplende luminosa! Quieta
io giaccio al riparo della sua luce;
mentre cielo e terra sussurrano:
"Ridestati, domani, sogna questa notte".
Si, vieni, Fantasia, mio amore fatato!
Sfiori il tuo bacio la mia fronte ardente;
chinati sul mio letto solitario
portatrice di pace, portatrice di gioia.
Il mondo si allontana; addio, mondo oscuro!
Cupo mondo, nasconditi sino al mattino;
il cuore, che tu non puoi tutto soggiogare,
dovrà resistere, se indugi ancora!
Non dividerò, no non dividerò il tuo amore;
per il tuo odio avrò solo un sorriso;
le tue pene feriscono, dilaniano i tuoi torti,
ma le tue menzogne, no, non possono ingannare!
Contemplo la luce delle stelle
alte su di me, in quel placido mare,
vorrei sperare che ogni pena
nota al creato, in te si racchiuda!
Tale sarà il mio sogno in questa notte;
sognerò che il cielo delle sfere gloriose
ruoti lungo il suo corso di luce
in una gioia infinita, nel corso di anni eterni;
sognerò che non vi sia un mondo, lassù,
lontano quanto l'occhio può spaziare,
in cui la saggezza rida dell'amore,
o la virtù si prosterni all'infamia;
in cui, torturata dai colpi del fato,
la vittima dilaniata sia costretta al sorriso;
a opporre la pazienza al suo odio,
covando in cuore l'aspra ribellione.
In cui il piacere conduca sempre al male,
e invano ammonisca l'inerme ragione;
e la verità sia debole e forte l'inganno;
e la gioia la via più certa al dolore;
e la pace, letargia della pena;
la speranza, fenomeno dell'anima;
e la vita, fatica vuota e breve;
e morte, la tiranna di tutto!
Come risplende luminosa! Quieta
io giaccio al riparo della sua luce;
mentre cielo e terra sussurrano:
"Ridestati, domani, sogna questa notte".
Si, vieni, Fantasia, mio amore fatato!
Sfiori il tuo bacio la mia fronte ardente;
chinati sul mio letto solitario
portatrice di pace, portatrice di gioia.
Il mondo si allontana; addio, mondo oscuro!
Cupo mondo, nasconditi sino al mattino;
il cuore, che tu non puoi tutto soggiogare,
dovrà resistere, se indugi ancora!
Non dividerò, no non dividerò il tuo amore;
per il tuo odio avrò solo un sorriso;
le tue pene feriscono, dilaniano i tuoi torti,
ma le tue menzogne, no, non possono ingannare!
Contemplo la luce delle stelle
alte su di me, in quel placido mare,
vorrei sperare che ogni pena
nota al creato, in te si racchiuda!
Tale sarà il mio sogno in questa notte;
sognerò che il cielo delle sfere gloriose
ruoti lungo il suo corso di luce
in una gioia infinita, nel corso di anni eterni;
sognerò che non vi sia un mondo, lassù,
lontano quanto l'occhio può spaziare,
in cui la saggezza rida dell'amore,
o la virtù si prosterni all'infamia;
in cui, torturata dai colpi del fato,
la vittima dilaniata sia costretta al sorriso;
a opporre la pazienza al suo odio,
covando in cuore l'aspra ribellione.
In cui il piacere conduca sempre al male,
e invano ammonisca l'inerme ragione;
e la verità sia debole e forte l'inganno;
e la gioia la via più certa al dolore;
e la pace, letargia della pena;
la speranza, fenomeno dell'anima;
e la vita, fatica vuota e breve;
e morte, la tiranna di tutto!
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