1 marzo 2015

Don Quijote (Don Chisciotte) - Grazia Fresu

fotogramma di "Don Quijote"
Don Quijote (Don Chisciotte) - Grazia Fresu

La Mancha desolata
fiorisce col tuo passo
di sogni
di speranze e gelsomini,
la tua stanchezza
è solo un'alleato
mentre s'allunga
l'ombra dei mulini
e il vento vecchio
canta la canzone
di cavalieri erranti
e di madonne
sedute nel rifugio
di un balcone,
tra l'amore e la morte
sgrani il rosario
delle tue ferite
sillabando avventure,
l'audacia di un poeta
gioca sul tuo destriero
una ferocia
solo di cartone,
ti fa specchio
un compagno modesto
col suo ronzino sfatto
ti misura la sua lingua
di ottuso disincanto.
Se ancora hai forza
vieni a camminare
per queste nostre strade
di cemento e di fumo,
vieni a scoprire
quelle dulcinee nascoste
dentro vite assiderate,
scuoti tra i nostri
gesti pretenziosi
il catino di stagno
che sul tuo capo
è l'elmo di un incanto,
la tua ingenua follia
può scardinare
la nefasta visione
del nostro mondo duro
e incatenato.
Le tue bugie
son fragili ricami
soffi di una meseta
riportata dalle tue gesta
ai fasti di una memoria
inattaccata
dai deliri del tempo,
hidalgo del sorriso
e della sorte,
tessile intorno a noi
come una rete
di canapa e d'argento,
come il pianto delle prefiche
al corpo inanimato.
Nel letto dove vivi l'agonia,
respirano l'incenso
la magia dei tuoi segreti,
i giganti ti fanno compagnia
corteggiano la spada
che levasti
contro un nulla agitato
dentro il raggio fremente
della luna
e tu sei l'uomo
che sei sempre stato
quello che nell'eterno
si scolora
non sconfitto ma nobile
esaltato da fantasie
da ardori del passato
che contengono
cenni d'avvenire.
Cervantes ti ha cantato
nel presagio
della sua vita oscura,
tu nella mia
sei seme generato.

Nessun commento:

Posta un commento