9 agosto 2018

da “Il canto di Penelope” - Margaret Atwood

Sir Lawrence Alma-Tadema -  L'abitudine preferita
da “Il canto di Penelope” - Margaret Atwood
(…)
21

Entra il Coro.

Le peripezie di Penelope. Spettacolo teatrale

[Entrano le ancelle.]
Prologo, cantato da Melanto dalle belle gote
Or che tocchiamo l’acme cupo e nero
lasciatecelo dir: non tutto è vero,
per la dea delle chiacchiere, che ahimè,
spesso è benigna e spesso non lo è,
Penelope la casta, la virtuosa,
non fu nel sesso pavida o ritrosa!
D’Anfinomo accettava i baci ardenti
mescolando libido e pii lamenti,
e neanche agli altri si mostrò contraria
a farsi metter con le gambe all’aria,
onde da questi incontri, è risaputo,
il dio Pan nacque, villoso e barbuto.
Non è alla verità ch’io adesso anelo,
do solo un’Occhiatina dietro il velo.

Euriclea, interpretata da un’ancella
Cara bambina, ormai tutto è passato!
Proprio così, il padrone è tornato.

Penelope, interpretata da un’ancella
È entrato e il suo aspetto m’ha colpita,
corte le gambe

Euriclea
e lunga la ferita.

Penelope
Alla resa dei conti siam giunti, ormai
e io, cara nutrice, mi trovo nei guai.
Lui dalle ninfe traeva piacere
a me restava soltanto il dovere.
Quante ragazze avrà fatto gioire
mentre restavo in casa ad avvizzire?

Euriclea
Filavi e tessevi, tessevi e filavi
con l’uno e con l’altro la notte passavi.
Dirà, se ti sgozza, che lo meritavi.

Penelope
La scala è segreta, Anfinomo vai!
Io qui rimango e fingo pianti e lai.
Le vesti ho scomposte e i capelli poi…
Quali sono le ancelle che sanno di noi?

Euriclea
Solo le dodici che hanno assistito,
sanno che ai Proci non hai resistito.
Aprivan di notte le porte all’amante,
reggevano il lume, chiudevan le ante,
conoscono ormai ogni turpe tuo inganno
van tolte di mezzo, se no parleranno.

Penelope
Ti prego, nutrice, colpevole ho il cuore,
perdona e preserva di Odisseo l’onore.
Bambino ha succhiato il latte al tuo seno,
non può la sua fede in te venir meno.
Accusa le ancelle perverse e sleali,
dei Proci son state le prede illegali,
ne hanno il veleno fin dentro di sé,
non posson più esser le schiave di un re.

Euriclea
Terranno giù nell’Ade il becco chiuso,
le impiccherà lui stesso, com’è d’uso.

Penelope
E resterò così donna virtuosa
quella che tutti vorrebbero in sposa.
Presto! Riprendono i corteggiamenti
io, dal mio canto, darò il via ai lamenti.

Coro, con scarpette da tip-tap
Tip-tap, morte alle ancelle!
Tip-tap, ahi, che puttanelle!
Impiccatele lassù
e non se ne parli più!

Tip-tap, morte alle schiave!
Tip-tap, nel gioco brave!
Appese all’architrave
Tip-tap, morte alle schiave!

Sia morte alle sgualdrine
morte alle porcelline
han lorde le gonnelle
morte alle puttanelle!

[Le ancelle s’inchinano]

traduzione di G. Aurelio Privitera

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