23 ottobre 2018

da “L'assaggiatrice” - Giuseppina Torregrossa

da “L'assaggiatrice” - Giuseppina Torregrossa
Pane cunzatu
- 1 pane di casa
- 3 pomodori rossi e duri di media grandezza
- 2 sarde salate
- formaggio primosale g 200
- olio d’oliva
- origano
- pepe nero
Tagliare i pomodori a cubetti, il primosale a pezzi piccoli. Diliscare le sarde, lavarle con aceto di vino, ridurle a filetti.
Scaldare il pane nel forno, tagliare a metà e con il coltello praticare delle incisioni nella mollica. Condire con abbondante olio di oliva, poi aggiungere il pomodoro, il formaggio primosale, le sarde. Spolverare con origano e pepe nero. Riunire le due metà di pane. Servire caldo.

Puaza è un marocchino che fa il venditore ambulante. Ha una bancarella alle porte del paese, lo show room, così la chiama Fifidda. Il ragazzo mi lancia certi sguardi! Il suo desiderio, non so come, mi ha ridato fiducia.
Qui la gente dà poca importanza agli extracomunitari. Chi viene in queste zone così scognite e per certi versi anche arretrate, è considerato l’ultimo della terra. A me quegli occhi dolci, carichi di nostalgia, che mi talìano e mi spogliano, fanno tenerezza. In Marocco Puaza faceva il muratore, ma i soldi non gli bastavano mai. Adesso fa l’ambulante e trascorre le sue giornate in un incessante pellegrinaggio tra Tummìna, Strafalcello e le contrade vicine.
«Puaza, se m’aiuti a rimettere a posto il negozio ti do gratis la luce per la tua bancarella, così stai aperto la sera, magari tra un anno ingrandisci l’azienda e fai venire tuo fratello ad aiutarti», gli propongo un patto e gli tendo la mano. Lui spalanca la bocca, un grande punto interrogativo compare sul suo viso, e prende tempo prima di accettare l’accordo, sicuramente sta cercando di capire dov’è la fregatura. Ma non ci metto tanto a convincerlo, molti sorrisi, uno sguardo da sotto in su. E poi ho preparato pure il pane conzato, ci ho aggiunto una presa di pepe e l’ho diviso in parti uguali. Una bottiglia di birra, qualche sigaretta fumata insieme. L’offerta è buona. Puaza ha mangiato contento nonostante i pochi denti malridotti e abbiamo concluso l’affare. Da quel giorno il negozio ha preso forma e la nostra amicizia si è consolidata.
(…)

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