15 ottobre 2018

La notte è calma, l’aria è grave - Fernando Pessoa

opera di Fernando de Szyszlo
La notte è calma, l’aria è grave - Fernando Pessoa

La notte è calma, l’aria è grave,
Una luna sfuocata approfondisce l’ombra.
Sottile il dolce non senso della
Vita stagna come una palude
Nella sensazione, e nel fondo
Dei parchi dell’emozione si dimentica
L’anima al suono della brezza da cui
Freme l’acqua di questa solitudine.

Allora come nell’intrecciare
Una trama nelle mani del sonno
Che compongono e poi disfano
Nell’abitudine della vertigine,
Dalle sensazioni della mano che tesse
La mia mano che tesse rende bella l’anima
Dimentica il mio gesto da tessitore,
Ma al fondo l’anima è tranquilla.

Ormai di fronte alle balaustre
Da dove il mare e la notte si lasciano guardare
Vani sogni gloriosi si fanno,
Dono del futuro alla mia visione.
Oggi io vivo, amare per essere rimasto solo
Dopo tutti questi sogni,
Io mi ricordo di me stesso, vano,
Facendo di me, che sono vissuto, un altro.

Io fui una volta ciò che ora amo,
E non amavo altro se non ciò che ero.
Senza voce, in modo occulto, io mi chiamo.
C’è molto di più nella mia primavera.
La notte senza sapere nulla di me
Va tessendo con la sua vaga brezza
Tranne del destino, della fine
Tra dita dove l’anima si oblia.

Gioia e dolore, io ne conosco il fondo
Senza aver avuto nulla di più
Dell’ombra senza colore né viso
E rumori di passi aleatori.
Oh notte, oh luna, oh brezza leggera,
non mi donate che il mio non essere
Della vita nient’altro se non la finestra
Aperta e la notte senza sapere.

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