31 ottobre 2018

Pavel – Enzo Montano

Pavel
Pavel – Enzo Montano

Guardingo. Scontroso. Riservato.
è Pavel il gatto di via Foscolo.

Ma è anche Affettuoso  fiero
morbido e giocherellone.

Scruta con gli occhi e comprende
par di sentirne il pensiero.
- Ancora ospiti è finita la pace,
non capiscono che ho i miei orari
le mie abitudini e poi
ho una certa età. Un po’ di rispetto
che diamine. Alla fine, però,
ma proprio in fondo, devo ammetterlo:
è bello avere compagnia,
sapere che c’è qualcuno in casa -.

Pavel esce la mattina, gira per il quartiere
conosce tutti e tutti lo conoscono,
con ognuno si sofferma e dialoga.
Vaga sornione nel suo territorio
è lui il signore del Belvedere.

Ogni tanto torna a casa per
le sue crocchette o bocconcini.
Talvolta non disdegna una
bella scatoletta di tonno
ma che sia di quello buono. Il migliore!
Quando è sera si fa scontroso
perché i suoi spazi diventano piccoli,
una prigione quasi.
Ma sopporta con la dignità di un nobile.

Aspetta paziente, quasi imperturbabile
- tanto prima o poi vanno via,
lo so, mi vogliono bene, anche quello
austero con la barba, e poi
quasi mi ci sono abituato -.

Oh, Pavel, sai che il tuo sguardo paralizza?
è così anche con lucertole e uccellini?
Certamente conoscono gli artigli acuminati
che spuntano dai guanti di velluto.

- Amo la pace, sono tranquillo,
poi, l’età. Da giovane era tutt’altra storia
facevo balzi di tre metri. Intimorivo tutti
anche quegli stupidi che abbaiano
ad ogni foglia che si muove.

Ma quando tornano
quei signori con le valige blu?
Un po’ cominciano a mancarmi.

Pavel guarda in su e chiede di salire.

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