Tabby Cat - Rachel Stribbling
da "Uomini senza
donne" - Murakami Haruki
Prima ancora degli esseri umani, a scoprire quanto si stava
bene da «Kino» era stato un gatto randagio dal pelo grigio. Era un giovane
maschio con una bella coda lunghissima. Sembrava che gli piacesse
particolarmente uno scaffale incavato in un angolo del locale, perché si
metteva sempre a dormire raggomitolato lì. Kino cercava di non occuparsene
troppo. Probabilmente voleva solo essere lasciato in pace. Una volta al giorno
gli dava da mangiare e gli cambiava l’acqua. Altre cose per lui non ne faceva.
Gli aveva soltanto aperto una gattaiola in modo che potesse entrare e uscire
liberamente. Ma il gatto, chissà perché, preferiva passare dalla porta come le
persone. Poteva anche darsi che quel gatto avesse portato con sé un flusso
positivo. Perché gli avventori, seppur gradualmente, cominciarono ad arrivare.
Ad attirarli era l’atmosfera di quella villetta in fondo alla strada –
l’insegna poco appariscente e il magnifico salice vecchio di anni, il giovane
titolare taciturno… e gli lp che giravano sul piatto dello stereo, il menu che
contava pochi piatti leggeri ma sempre diversi, il gatto grigio acciambellato
in un angolo… Alcuni clienti venivano con regolarità e a volte portavano con sé
altra gente. Kino era ancora lontano dal guadagnare bene, ma riusciva almeno a
rientrare del costo dell’affitto. Per lui era più che sufficiente.
Traduzione di Antonietta Pastore. Einaudi Editore
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