6 febbraio 2019

Iliade, libro II, vv 836, 852 - Omero

Maria Grazia Montano - Segno antico n. 12, 2012, tecnica mista su tavola cm 98x64
Iliade, libro II, vv 836, 852 - Omero

Ai forti di Dulichio e delle sacre
Echinadi isolette, che rimpetto
Alle contrade elée rompon l’opposto
Pelago, a questi è condottier Megete,
Di sembiante guerrier pari a Gradivo.
Il generò Filéo diletto a Giove,
Buon cavalier che dai paterni un giorno
Odii sospinto alla dulichia terra
Migrò fuggendo, e v’ebbe impero. Il figlio
Quaranta prore ad Ilïon guidava.
Dei prodi Cefaleni, abitatori
D’Itaca alpestre e di Nerito ombroso,
Di Crociléa, di Samo e di Zacinto
E dell’aspra Egelípe e dell’opposto
Continente, di tutti è duce Ulisse
Vero senno di Giove; e lo seguiéno
Dodici navi di vermiglio pinte.

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