22 ottobre 2019

da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Andrè

Nadezhda Udaltsova - Natura morta 2. 1914-1915. Olio su tela 45x35 cm Museo statale d'arte, Nizhny Novgorod
da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Andrè

Il testamento di Tito, assieme all’Amico fragile, è la mia migliore canzone. Dà un’idea di come potrebbero cambiare le leggi se fossero scritte da chi il potere non ce l’ha. È un’altra delle canzoni scritte con il cuore, senza paura di apparire retorico, e riesco a continuare a cantarla, ancora oggi, senza stanchezza.
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Solo la lontananza di certi ostacoli me li fa apparire più facili, perché il tempo interposto mi dà l’illusione di poterli evitare.
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Il disagio deriva dall’emarginazione, e l’emarginazione nasce dal comportamento diverso di questi individui, di queste piccole etnie, rispetto al comportamento omogeneo e omologato delle maggioranze.
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Il suo mondo piccolo borghese traspare dal sacro rispetto (l’unico) che egli nutre nei confronti di coloro che hanno idee.

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