29 ottobre 2019

Ode al cucchiaio - Pablo Neruda

dipinto di Kenton Nelson


Ode al cucchiaio - Pablo Neruda

Cucchiaio,
scodella
del-
la più antica
mano dell’uomo,
ancora
si vede nella tua forma
di metallo o legno
lo stampo
del palmo
primitivo,
da cui
l’acqua
trasferì
freschezza
e il sangue
selvatico
palpitazioni
di fuoco e caccia.

Cucchiaio
piccolino,
nella
mano
del bambino
alzi
alla sua bocca
il più
antico
bacio
della terra,
l’eredità silenziosa
delle prime acque che cantarono
sulle labbra che poi
coprì la sabbia.

L’uomo
aggregò
al vuoto separato
dalla sua mano
un braccio immaginario
di legno
e
uscì
il cucchiaio
per il mondo
ogni
volta
più
perfetto,
abituato
a passare
dal piatto alle labbra boccocini
o a volare
dal-
la povera zuppa
alla dimenticata bocca dell’affamato.

Sì,
cucchiaio,
ti arrampicasti
con l’uomo
sulle montagne,
discendesti i fiumi,
riempisti
imbarcazioni e città,
castelli e cucine,
ma
il difficile cammino
della tua vita
è unirti
col piatto del povero
e con la sua bocca.

Per questo il tempo
della nuova vita
che
lottando e cantando
proponiamo
che sia un arrivo di zuppiere,
una panoplia pura
di cucchiai,
e nel mondo
senza fame
illuminando tutti gli angoli
tutti i piatti posti sulla tavola,
felici fiori,
un vapore oceanico di zuppa
e un totale movimento di cucchiai.

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