6 agosto 2018

da “Favole al Tramonto” – Andrea Camilleri

Fernando Botero - Il presidente
da “Favole al Tramonto” – Andrea Camilleri

Il pelo, non il vizio
In Iliata ci fu un Cavaliere che in pochi anni accumulò una fortuna immensa. Un giorno alcuni magistrati s’interessarono dei suoi affari. E cominciarono a piovergli addosso accuse di falso, corruzione, riciclaggio, evasione fiscale e altro ancora. Arrivarono le prime sentenze di condanna. Il Cavaliere, attraverso i suoi giornali, le sue televisioni, i suoi deputati (aveva fondato un partito per la tutela dei suoi interessi), scatenò una violenta campagna contro i magistrati che indagavano su di lui accusandoli d’esercitare una giustizia di parte. Lui stesso si definì un perseguitato politico.
Poi, come capita, è capitato, capiterà a tutti, morì.
Nell’aldilà venne fatto trasìre in una càmmara disadorna, c’era un tavolino malandato darrè il quale, sopra una seggia di paglia, stava assittato un omino trasandato.
“Tu sei il Cavaliere? - spiò l’omino.
“Mi dica prima di tutto chi è lei! - intimò il Cavaliere irritato per la confidenza.
“Io sono il Giudice Supremo” - arrispose l’omino.
“E io la ricuso!” - fece pronto il Cavaliere che aveva perso tutto, il pelo, la carne, le ossa ma non il vizio.

Nessun commento:

Posta un commento