13 aprile 2015

Alla Beatrice - Giovanni Giudici

foto by Ophelia Overdose
Alla Beatrice - Giovanni Giudici

Beatrice sui tuoi seni io ci sto alla finestra
arrampicato su una scala di corda
affacciato dal fuori in posizione precaria

dentro i tuoi occhi celeste vetro
dentro i tuoi vizi capitali
dentro i tuoi tremori e mali

Beatrice sui tuoi seni io ci sto a spiare
ciò che fanno seduti intorno a un tavolo
i tuoi pensieri su sedie di paglia
ospiti appena arrivati o sul punto di partire
raccolti sotto la lampada gialla
uno che ride uno che ascolta e uno che parla

Beatrice dai tuoi seni io guardo dentro la casa
dalla notte esteriore superstite luce
nella selva selvaggia che a te conduce
dalla padella alla brace
estrema escursione termica che mi resta
più fuoco per me tua minestra

Beatrice – costruttrice
della mia beatitudine infelice

Beatrice dai tuoi seni io vengo a esplorare com’è
la stanza dove abitare
se convenienti vi siano i servizi

e sufficiente l’ordine prima di entrare
se il letto sia di giusta misura
per l’amore secondo natura

Beatrice dunque di essi non devi andare superba
più che dell’erba il prato su cui ci sdraiamo
potrebbero essere stracci non ostentarli
per tesori da schiudere a viste meravigliate
i tuoi semplici beni di utilità strumentale
mi servono da davanzale

Beatrice – dal verbo beare
nome comune singolare

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