24 maggio 2017

Il corteo di Dionisio – Costantino Kavafis

Annibale Carracci - trionfo di Bacco e Arianna. Roma, Palazzo Farnese

Il corteo di Dionisio – Costantino Kavafis




L’artefice Damone (un altro non ce n’è
più bravo nel Peloponneso) fa il corteo
di Dionisio nel marmo pario. Il dio procede
avanti con sovrana gloria, e nell’incedere
una gran forza. Intemperanza è dietro. A latere
d’Intemperanza, Ebbrezza mesce vino ai Satiri
da una grande anfora che l’edera inghirlanda.
Accanto a loro sta Vindolce, dalla blanda
mollezza, gli occhi semischiusi, sonnacchioso.
E Melodia segue in disparte, e Armonioso
(sono i cantori); insieme anche Baldoria viene,
né mai fa estinguere la fiaccola che tiene
nelle sue mani; poi, piissimo, Mistero.
Tutto ciò fa Damone. Ed ecco, il suo pensiero,
in mezzo a tutte queste cose belle, va
di tanto in tanto a quello che riceverà
per compenso da re di Siracusa: tre
talenti, una cospicua somma, avrà per sé.
La metterà con tutta l’altra sua ricchezza,
e allora vivere potrà nell’agiatezza,
far politica anch’egli – che felicità! –
dire la sua nell’assemblea, nell’agorà.




Trad. Filippo Maria Pontani

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