29 maggio 2017

In paradiso – Grazia Fresu

opera di Juan Medina
In paradiso – Grazia Fresu

Sono nata in Paradiso,
isola di granito antico
isola di coste e d’acque
isola di silenzio
di mareggiate e vento,
sono nata dove le sirene
cantano senza danno
e i marinai le amano,
quelle donne solo a metà
coi capelli d’alghe sottili
e i seni di conchiglia
senza sesso e fatali
li conducono a una ricerca ignota
d’amore dissoluto,
sono nata nel Paradiso
dove i pesci hanno ali iridate
e dal cielo piovono scaglie
d’argento con le stelle d’agosto,
gli amori si ostinano a persistere
visitando gli amanti separati,
vi suonano scogliere e fortini
sfidando il maestrale,
le barche sono cune gentili
là bambini felici lasciano desideri
e i vecchi storie severe,
sono nata dove un male accessorio
quasi sempre scompare
in grotte di bellezza
e ci sono passi discreti
che aprono strade tra il lentischio,
ci sono gli occhi di mia madre
smeraldi infuocati che esplorano l’attesa
e quelli di mio padre gaietti luminosi
che salgono arditi dalle stive,
sono nata in Paradiso,
senza serpente né mela
che portino nudità esilio e conoscenza,
ma sempre mi fu serpente il mare
che allontana dal porto consueto
e sempre la mela stava nelle tue mani
come un’oncia di presagi segreti
che il destino avesse messo lì
per liberarmi.

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