15 maggio 2017

Quattro quartetti BURNT NORTON III – T. S. Eliot

opera di Andrey Remnev
Quattro quartetti – T. S. Eliot

BURNT NORTON
III
Questo è un luogo di disaffezione
Il tempo prima e il tempo dopo
In una luce fioca: né la luce del giorno
Che investe le forme di immobilità lucida
E trasforma l’ombra in bellezza transitoria
Suggerendo permanenza con lenta roteazione
Né l’oscurità che purifica l’anima
Svuotando il senso con la privazione
Lavando l’affetto delle cose temporali.
Né pienezza né vuoto. Solo un tremolio
Su facce affaticate e angustiate dal tempo
Distratte per distrazione dalla distrazione
Piene di fantasie e vuote di senso
Timida apatia senza concentrazione
Uomini e carta straccia, mulinanti nel vento freddo
Che soffia prima e dopo il tempo,
Vento che entra ed esce da polmoni malsani
Tempo prima e tempo dopo.
Eruttazione di anime malate
Nell’aria opaca, i torpidi,
Sospinti dal vento che spazza le cupe colline di Londra,
Hampstead e Clerkenwell, Campden e Putney,
Highgate, Primrose e Ludgate. Non qui
Non qui l’oscurità, in questo mondo sussurrante.

Si scenda oltre, si scenda solo
Nel mondo della solitudine perpetua,
Mondo non mondo, ma ciò che non è mondo,
Oscurità interiore, privazione
E destituzione di ogni possesso,
Essiccazione del mondo del senso,
Evacuazione del mondo della fantasia,
Inoperatività del mondo dello spirito;
Questa è una via, e l’altra
È uguale, non in movimento
Ma astensione dal movimento; mentre il mondo muove
Appetente, sulle sue vie metalliche
Di tempo passato e tempo futuro

traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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