26 maggio 2017

Statua greca – Wislawa Szymborska

Busto del Belvedere
Statua greca – Wislawa Szymborska

Con l'aiuto degli uomini e di altri elementi
il tempo si è dato un gran da fare intorno a lei.
Dapprima l'ha privata del naso, poi dei genitali,
quindi delle dita di mani e piedi,
col passare degli anni di un braccio e poi dell'altro,
della coscia destra e di quella sinistra,
di dorso e fianchi, di testa e natiche,
e quei pezzi li riduceva in
calcinacci, ghiaia, sabbia.

Quando muore così qualcuno vivo,
molto sangue sgorga ad ogni colpo.

Le statue di marmo tuttavia muoiono in bianco
e non sempre del tutto.

Della statua in questione si è conservato il torso
ed è come un respiro trattenuto nello sforzo,
poiché adesso deve
attirare
a sé
tutta la grazia e la gravità
di quanto si è perduto.

E questo gli riesce,
questo ancora gli riesce,
riesce e affascina,
affascina e dura –

Anche il tempo qui merita una menzione di lode,
poiché ha smesso di lavorare
e ha lasciato qualcosa per dopo.

da Wislawa Szymborska, Elogio dei sogni, a cura di Pietro Marchesani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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