11 maggio 2017

Ci sono molti poeti - Grazia Fresu

Dariusz Klimczak fotografia surrealizm
 Ci sono molti poeti - Grazia Fresu

Ci sono molti poeti che non conosco
eppure mi cantano dentro
in lingue infinite in terre senza confini
dentro vite che non mi somigliano,
di molti non so che esistono
di altri mi sono lontane le parole,
altri ancora partoriscono versi
in storie che non mi appartengono,
poi ci sono i poeti che sentono come me
il vento persistente della sera,
come si distilla il ricordo,
il dolore nel corpo che non si assopisce,
si misurano con le voragini
delle terre bruciate, col nonsenso,
col pericolo delle imprese osate,
con l’ignavia talvolta,
con l’eccesso d’amore con l’assenza,
ridono d’innocenza, di esperienza
in un arco di gelsomini
di pietre antiche di illusioni
e piangono ciò che non si è perduto,
che li assedia nelle stanze dell’anima
nei cunicoli delle tristi ragioni.
Ci sono molti poeti che ho letto
sotto lune ferite, artefici di mareggiate
che schiantano la costa, sognatori di Eden
ricreati nelle spire del tempo,
e poi, presenze necessarie,
quei poeti fratelli
di cui non ho aperto un solo libro,
che eppure si sono annidati
nelle pieghe delle mie sillabe
avvitate ad ignari giorni
e impercepiti parlano il linguaggio antico
dei misteri d’Eleusi, le profezie della Pizia,
il canto delle Sirene contro la cera di Ulisse.
Li sento tutti dove rabbrividisce la pelle
al giunger dell’inverno
dove m’inginocchio nei tramonti
dello stupore e dell’attesa
dove mi perdo assetata invasa dal deserto
dove cose voci volti persistenti mancano
sul rigo non scritto della notte.

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